venerdì 4 agosto 2023

4 agosto - Copenaghen - Kronborg-Chiesa del Santo Spirito-World Guinness Record

 4 agosto


Anche oggi colazione abbondante e via, verso la stazione e il treno che ci porterà fino a Helsingør, sulla punta estrema della Selandia, e al castello di Kronborg, quello in cui Shakespeare ha ambientato l’Amleto, principe di Danimarca (personaggio tratto da una leggenda e mai esistito). Non è certo che lo scrittore abbia mai visitato il castello e nella sua opera è noto come castello di Elsinore, il nome inglese di Helsingør, la cittadina dove sorge il castello ('sti danesi sempre a spacciare notizie false... NdF).


A ribadire la sua importanza strategica quando venne costruito nel 1420, il castello sorge sulla punta che dista solo 4 km di mare dalla Svezia e domina sullo stretto di Øresund.


(EN)
«To be, or not to be, that is the question:
Whether 'tis nobler in the mind to suffer
The slings and arrows of outrageous fortune,
Or to take arms against a sea of troubles,
And, by opposing, end them.»

(IT)
«Essere o non essere, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire
i colpi di fionda e i dardi dell'oltraggiosa fortuna
o prendere le armi contro un mare di affanni
e, contrastandoli, porre loro fine.»

(Amleto, atto III, scena 1)

La stazione di Helsingør è nel consueto stile a mattoni rossi, ordinata e pulita. Il castello si può raggiungere a piedi in 10 minuti costeggiando il porto e il canale, o con una fermata di autobus.


La zona antecedente i giardini e le mura del castello è un complesso di ristoranti, negozi e il museo di storia marittima danese che si affacciano direttamente sul porto. Qui ci sono anche molti spettacoli all'aperto che intrattengono grandi e piccini con attività che coinvolgono direttamente gli spettatori.

Il castello è circondato dalle mura fortificate e una volta entrati nel cortile d'onore ci si sente traslocati direttamente nell'Amleto!








All'ingresso, dalla gentile signorina che controlla le nostre Copenaghen Card per fare il biglietto, ci viene rilasciato un semplice opuscolo che spiega le zone visitabili del castello.


Ci sono gli appartamenti reali, la polveriera, la casamatta, la chiesa e le cucine. Tenendo conto che nel 1629 il castello bruciò quasi interamente, il re Cristiano IV fece davvero un ottimo lavoro di ricostruzione.










Un'attenzione speciale va sicuramente al percorso inquietante nella casamatta, alloggi dove dimoravano i soldati, con annesse cripte e catacombe. L'ambiente dedicato ai militari è illuminato anche se angusto e si vedono tutte le loro stanze. Qui si trova anche la statua di Ogier il Danese, un epico guerriero la cui leggenda narra che se la Danimarca si trovasse in pericolo, Ogier si alzerebbe dal suo trono di pietra per difenderla!



Ogier il danese



L'ambiente seguente, quello delle catacombe, è completamente buio (una parte davvero fantastica! Sotto c'è il VERO BUIO, quello dove puoi nasconderti senza essere visto e spaventare Ceci e passanti! Ed eccomi qua, signor giudice... NdF), illuminato saltuariamente da vere candele a petrolio che diffondono il loro, adesso inconsueto ma un tempo normale, odore penetrante. Fa molto freddo, i soffitti sono bassi e la sensazione della vicinanza di qualche presenza spettrale ti accarezza la pelle con soffi gelidi (l'ho già detto che questa parte è stata una figata mai vista altrove? Sì? No, davvero, qualcosa di fantastico! Un'atmosfera indimenticabile... NdF)







La chiesa, l'unica a non bruciare nel 1629 e rimasta intatta, è spettacolare e il profumo di legno impregna l'aria nonostante i secoli.








Fabri è salito anche fino in cima alla torre, ma ha fatto due sole foto e un video di millemila mega che non posso mettere online... (se è corto è troppo corto, se è lungo è troppo lungo... NdF)


Usciti dal castello avevamo fame e ci siamo fermati a quella che tecnicamente è la "mensa" della biblioteca antecedente il gruppo del castello, StadsBibliotek Kulturværftets Spisehus. Ci siamo concessi un pranzo completamente danese, optando per le "tartine" danesi, le Smørrebrød, e dolci tipici (uno dei quali vi sarà familiare, l'avete sicuramente comprato almeno una volta all'Ikea ^O^) (potevo evitare il marzapane? No. NdF).



Riprendiamo il treno verso Copenaghen e ci dirigiamo direttamente in certo per un altro giro turistico. Le vie sono affollate e non solo di turisti, ma anche tanti danesi che si godono la bella giornata. Ci sono 24 gradi e per loro è un inizio agosto un po' sopra la media. Le giornate sono molto lunghe e c'è sole e luce fino alle 22:00. Questo permette di stare molto di più giro per visitare la città 😄

Poteva forse mancare una visitina al negozio Lego di Copenaghen?




Nelle vicinanze del negozio, sulla strada pedonale centrale, c'è la Chiesa luterana del Santo Spirito, e anche chi non apprezza questo genere di edifici resterà sbalordito.












Sempre sulla via centrale, c'è il museo dei Guinness World of Records e visto che era compreso nella Copenaghen Card l'abbiamo visitato ^O^ È molto colorato e ci sono tantissime attività interattive e in molti casi puoi tentare di battere il record proprio in quel museo.








Bellissimo il cabinato gigante e perfettamente funzionante di Pac-Man! (No, vabbé, si poteva giocare anche in due!! NdF)

Indovinate? Avevamo famina e così abbiamo scelto un altro ristorante danese (tanto ormai avevamo lasciato già un mio rene, e toccava a Fabri dare il suo...), l'Hummer, sul canale Nyhavn. Faceva ancora caldo e ci siamo messi fuori a mangiare, ma c'erano davvero tante vespe che ronzavano intorno e abbiamo chiesto ai camerieri se potevano spostarci dentro (mentre la Ceci andava in bagno io rimanevo solo con i gamberetti E le vespe... Dopo essere sembrato una persona molto problematica a furia di scacciare con i mezzi più improvvisati, ho deciso che la dignità veniva prima e tornata Ceci ho insistito per rifugiarci all'interno. Eppure c'era gente che mangiava tranquillamente con vespe che svolazzavano qua e là... No, non è per me. NdF). Questo ci ha dato l'occasione per scoprire che la cameriera che ci aveva servito era italiana, di Verona! Così abbiamo chiacchierato un po' con lei e ci ha spiegato il suo percorso di trasloco, studio, lavoro e integrazione in Danimarca. Questa è sempre la parte più bella dei nostri viaggi, quando interagiamo con persone del posto o con italiani che si sono trasferiti 💓


Crisp di aragosta e squisita gamberi crudi (non potete immaginare che sapore abbiano!)

Il classico fish&chips che però i danesi hanno elevato a vette inarrivabili per gli inglesi...

Prima di lasciarvi, vi metto una curiosità. Sapevate che Algida si chiama Frisko? ^O^ 




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