Risveglio assolato a Jeonju e partenza tranquilla con un bus Express verso Incheon. Ne approfitto per fare un inciso: i guidatori degli autobus di linea e turistici. Venire in Corea del Sud e usare i mezzi è di per sé un'esperienza ^O^ Le prime volte a Seoul ho pensato realmente di morire. Poi ho compreso che non ci sono incidenti (non so perché!) e che guidano come pazzi perché spesso devono recuperare qualche minuto di ritardo, ma che alla fine questa guida "sportiva" non ha effetti collaterali. O almeno a noi non è mai successo niente.
Non conosciamo le regole del codice della strada (perché non avendo preso un'auto a noleggio non l'abbiamo studiato), ma sorpassano a destra accennando appena la freccia e fanno zig zag fra le auto e i motorini. Con un autobus da turismo. E anche con quelli di linea.
Una delle cose più caratteristiche è sentire i guidatori imprecare. Tendenzialmente in Corea non ci sono parolacce come le intendiamo noi, ma usano l'espressione "aish" che indica frustrazione, fastidio o esasperazione. In italiano potrebbe essere interpretata come "oh miseria", "mannaggia", "oh cielo". A seconda dell'intonazione della voce nella pronuncia di "aish" si capisce che tipo di fastidio sia.
Ecco, i guidatori dicono "aish" come se dicessero: "ma guarda questo testa di...", "ma porc...", ecc. Assistere a un'auto che taglia la strada a un autobus e sentire imprecare il guidatore è una delle cose più divertenti da sentire in Corea 😆😆😆😆
Chiudo questa breve parentesi pittoresca (perché il viaggio da Jeonju a Incheon è stato veramente molto caratteristico 😂) e ne apro un'altra prima di iniziare con l'esplorazione di Incheon: i ragni.
La Corea del Sud è molto verde. Noi abbiamo visitato sei città effettuando un grande ovale all'interno della nazione e è coperta di foreste e montagne attraversate da fiumi e punteggiate da laghi. La fauna è molto varia, ma quella che per prima ci è saltata all'occhio perché presente anche a Seoul sono i ragni. Per la precisione il ragno Jorō. Inizialmente intimidita dalle sue dimensioni e dal colore nero e giallo acceso, ho scoperto che è innocuo e riluttante a mordere e quando accade, il veleno è debole. Creano gigantesche ragnatele, spesso sono in gruppo, uno per ragnatela, di diverse dimensioni, ma ne abbiamo visto qualcuno grande come la mano di un bambino quando tutte le zampe sono aperte. Vi metto un paio di foto, ma se cliccate sul link vedete chiaramente com'è fatto.
Dopo questa ulteriore parentesi che Enrico avrà sicuramente gradito 😆, passiamo a Incheon, la cui pronuncia è in-chon. È posizionata sull'estuario del fiume Han (quello che poi attraversa Seoul qualche chilometro più a nord) e il porto commerciale e l'aeroporto (che ha fatto conoscere il suo nome nel mondo) le hanno dato rilevanza a livello nazionale e internazionale.
I primi accampamenti umani risalgono al periodo neolitico. All'epoca della fondazione della città, nel 1883, fu chiamata Chemulpo e aveva solo 4.700 abitanti. Ora Incheon ha quasi tre milioni di abitanti ed è uno dei centri economici del paese assieme all'area Busan-Jinhae. È interessante leggere che il 21% della superficie della città metropolitana è coltivato a risaie e il 44% sono boschi e foreste (per tornare al discorso precedente).
Sebbene l'agglomerato urbano di Incheon sia considerato parte dell'enorme Area metropolitana di Seul vista la prossimità con la capitale e che le metropolitane cittadine dei due centri sono collegate e in continuità fra loro, Incheon è una città autonoma con la sua amministrazione.
Sebbene l'agglomerato urbano di Incheon sia considerato parte dell'enorme Area metropolitana di Seul vista la prossimità con la capitale e che le metropolitane cittadine dei due centri sono collegate e in continuità fra loro, Incheon è una città autonoma con la sua amministrazione.
Una delle particolarità di Incheon è che qui c'è l'unica Chinatown del paese. Ed è quella zona, con abbellimenti sempre sobri e di gusto che contraddistinguono il popolo cinese, che siamo andati a visitare oggi pomeriggio. Una particolarità: avendo già visitato la Chinatown di San Francisco, abbiamo notato molte somiglianze, a partire dall'andamento collinare della posizione, con lunghissime scalinate in salita annesse...
Abbiamo proseguito esplorando il Parco della libertà di Jayu -In, dove si trova la statua del Generale MacArthur e il memoriale del centenario delle relazioni USA e Coreane. Il Generale MacArthur nel settembre del 1950 liberò Seoul e i territori occupati dai nordcoreani durante la Guerra di Corea e risalì fino a conquistare Pyongyang (anche se poi fu costretto a una delle ritirate più lunghe mai subite dall'esercito degli Stati Uniti).
La figura di MacArthur è comunque molto presente nelle città Coreane, in quanto è grazie alla sua audacia che vennero liberati dal giogo di conquista nordcoreano.
C'era un bellissimo roseto!
Scendendo le lunghe scalinate (col cavolo che le faccio in salita!) abbiamo raggiunto la scalinata Gakguk che è lunghissima 😅 Le foto non rendono la profondità (anche perché non era possibile vedere il fondo...).
Da lì siamo andati alla ricerca di un ristorante per mangiare 💖e volendo evitare i ristoranti cinesi abbiamo trovato uno coreano di carne alla griglia e stavolta abbiamo provato le costine disossate che erano state marinate con una salsa buonissima!
A domani per il nostro ultimo giorno completo!
Tornerete a casa e finiranno le grigliate! :P
RispondiEliminaNooooooooooooooooo Però posso aprire un ristorante che griglia col loro sistema ^O^
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