Stamani trasferimento da Busan a Jeonju. Questa nuova città che visiteremo è incentrata soprattutto sul turismo turistico dato che a causa del suo passato durante i tre regni di Corea e l'occupazione giapponese non ha avuto modo di industrializzarsi in modo intensivo come altre città coreane.
Inoltre nel maggio 2012, Jeonju è stata scelta come Città Creativa per la Gastronomia come parte della Rete delle Città Creative dell'UNESCO. Questo onore riconosce la cucina casalinga tradizionale della città tramandata per migliaia di anni, la sua attiva ricerca alimentare pubblica e privata, un sistema di formazione di chef di talento e l'organizzazione di festival gastronomici distintivi.
La città è sia urbana che rurale a causa della vicinanza della contea di Wanju che circonda quasi interamente Jeonju (la contea di Wanju ha molti residenti che lavorano a Jeonju). (Fonte Wikipedia)
La nostra casa, visto che è un monolocale, si trova proprio al centro del grande villaggio Hanok che negli ultimi anni ha visto impennarsi l'arrivo dei turisti (per la stragrande maggioranza interni e cinesi con una piccola percentuale di occidentali) a discapito dell'autenticità del borgo che ha visto aumentare i negozi di souvenir e ridurre drasticamente quelli di artigianato locale.
La guest house in cui ci troviamo si chiama Samnakheon e vi metto qualche foto che è molto più esplicativa di qualsiasi parola io possa spendere per descrivere questo ambiente rilassante, profumato di legno e caratteristico, calato nel contesto perfetto degli edifici circostanti.
Quando siamo arrivati alla Guest House il proprietario ci ha accolti con la consueta gentilezza e cortesia dei coreani e poi è venuto con una cartina del villaggio e ci ha segnato tutti i punti di interesse e certi ristoranti in cui andare a mangiare. 😍
Quindi, muniti di cartina cartacea e virtuale (perché ha segnato tutti i ristoranti anche sul nostro navigatore ^O^) siamo partiti alla scoperta di questo gioiellino al centro di Jeonju.
Porta di Pungnam
La Porta Pungnam è la porta sud delle mura della città che racchiudeva Jeonju durante la dinastia Joseon. Era l'unica porta rimasta dopo la distruzione del muro. La porta di Pungnam è classificata come Tesoro Nazionale n° 308 il 21 gennaio 1963. Jeonju era la capitale del governatore provinciale durante la dinastia Joseon, quindi aveva una serie di fortificazioni per racchiudere la città. Aveva porte in tutte e 4 le direzioni, ma tutte furono demolite nel trentesimo anno di governo di re Seonjo (1597). Dopo 3 anni di lavori di riparazione iniziati nel 1978, la Porta Pungnam è stata restaurata. (Fonte Wikipedia)
Cattedrale di Jeondong
La chiesa cattolica di Jeondong a Jeonju (sito storico n° 288) è stata completata nel 1914 ed è stata progettata dal sacerdote Poinel, che ha anche progettato la famosa cattedrale di Myeongdong a Seul. È la più grande e antica struttura in stile occidentale delle province di Jeollanam-do e Jeollabuk-do. La chiesa fu costruita dove morì il primo martire cattolico coreano, Yun Ji-chung (1759-1791). Lo stile architettonico della Cattedrale di Jeondong è una miscela di stili romanico e bizantino. (Fonte Wikipedia)
Quando è calato il sole, il villaggio ha completamente cambiato aspetto e un'atmosfera magica e soffusa ha invaso tutte le strade, vie e vicoli. Noi abbiamo vagato, rapiti dagli scorci romantici, fermandoci nei negozietti, accolti sempre dai sorrisi dei coreani.
Spesso i marciapiede sono bordati di fiori e illuminati da luci sotto le tegole tradizionali con cui sono ricoperti i muretti. Inoltre hanno scelto le sfere di luce nei giardinetti che creano un effetto davvero stravagante. Ci sono dei ruscelli che seguono i marciapiede alimentati da pietre e statue. È davvero rilassante sentire l'acqua che scorre gentile.
Essendosi fatta ora di cena abbiamo optato per uno dei ristoranti proposti dal proprietario, tra l'altro un piatto che non avevamo ancora assaggiato: il pan-fried coreano (una sorta di frittata sottile imbottita) accompagnato dal makgeolli, un vino di riso coreano. Fabri ha preso il pan-fried al kimchi e io al manzo.
Questo albero ha 580 anni e è protetto
Spero che questa prima occhiata al villaggio in cui alloggiamo sia piaciuta anche a chi ha letto oltre a noi che abbiamo passeggiato per le sue strade! A domani!
Bellissimo! Questo villaggio mi ha colpito, ironizzavo chiamandolo "la Grazzano Visconti dei coreani" ma la verità è vorrei proprio esserci! 😍😍😂 PS ora mi spiegate la faccia incazzosa del Fabry 😂😂😂
RispondiEliminaEffettivamente il concetto è proprio quello di Grazzano. Inoltre molti indossano i vestiti tradizionali noleggiati dai moltissimi negozi in giro e sembra di stare in un drama storico ^O^
EliminaIl Fabri non era molto convinto di quello che alcuni chiamano "pancake coreano" (visto che a lui i pancake classici non piacciono), ma si chiama pan-fried e è come due sottili frittate ripiene. Molto buono, soprattutto accompagnato dal makgeolli ^O^